19 th International Congress of the ISPI, New York 2015 - La psichiatria psicodinamica dal punto di vista della teoria della nascita: un’introduzione
Abstract
Nel manuale Psichiatria psicodinamica nella pratica clinica (1990) G. O. Gabbard fa coincidere la psichiatria psicodinamica con una psichiatria basata sui presupposti teorici della psicoanalisi. Questa restrizione è abituale e diffusa ma appare in contraddizione con quanto sostenuto da H. F. Ellenberger nel suo libro fondamentale La scoperta dell’inconscio (1970). Nell’esaminare autori come Janet, Freud, Jung e Adler, Ellenberger sottolinea come la psichiatria dinamica non sia nata con questi autori esistendo da molto tempo prima. Né sembra proporre l’ipotesi che con questi autori e con gli sviluppi delle loro rispettive scuole la psichiatria psicodinamica abbia trovato la sua forma definitiva. A parte questa precisazione, il manuale di G. Gabbard ha il merito di aver estratto, dalle varie correnti del vasto ambiente psicoanalitico, i punti che l’autore considera caratterizzanti dal punto di vista teorico e “tecnico”. Il paper parte da alcuni concetti base elencati da Gabbard per confrontarli con la visione di essi nel lavoro degli psichiatri e psicoterapeuti che si riferiscono alla teoria della nascita elaborata da M. Fagioli (1972). Questo approccio, che si caratterizza per originalità e complessità teorica, coerenza metodica e verifica nel tempo, esiste fin dagli anni Sessanta e nasce dalle esperienze fatte nel rapporto con pazienti gravi. Esso ha permesso lo sviluppo di un folto gruppo di psichiatri che da trent’anni lavorano applicando un approccio psicodinamico anche con i pazienti psicotici, e che attualmente seguono migliaia di pazienti nei servizi pubblici o privatamente.